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Primavera ed autunno del
governo Ora
che il governo sembra non essere più minacciato dal voto a giugno, sarebbe bene
fare qualcosa di utile per la vita nazionale, Già fioccano i consigli da
parte dei principali organi di informazione, consapevoli che se il governo
fallisse sarebbe il prossimo trionfo della destra e dei populismi. Purtroppo
se la sinistra, o il centrosinistra che sia, delude il corpo elettorale,
questo giocoforza si orienterà altrove. Il governo è apparso in questi suoi
primi due mesi a dir poco titubante. Si è abbracciato ad una riforma della
pubblica amministrazione già ampiamente rimaneggiata dalla Consulta e non ha
idea di come recuperare entro aprile il disavanzo con Bruxelles. Padoan aveva provato ad accennare a nuove
privatizzazione, ma il presidente del Pd, Orfini
non vuole sentirne nemmeno parlare e si che le privatizzazioni di Padoan non mettono in questione nemmeno la posizione di
maggioranza dello Stato. Prepariamoci allora ad una serie di balzelli di ogni
tipo, cosa di cui gli italiani si ricorderanno appena potranno votare,
statene certi. Il vero problema del governo non è tanto il richiamo della
Commissione per lo 0,2 del disavanzo ma la legge di bilancio per il 2018, il
30 settembre, invece che il 30 aprile. 19,6 miliardi di clausole di
salvaguardia cioè di rincari Iva automatici sui beni che possono essere anche
di prima necessità. C’è una qualche idea a riguardo? Come si pensa di far
risalire il Prodotto interno lordo, che non è, come si stimava, sopra l’uno
per cento, ma sotto quella previsione? Ecco allora che le privatizzazioni che
Orfini vorrebbe vietare ad aprile, sarebbero
necessarie almeno a settembre , tanto che lo stesso Padoan
vorrebbe vendere Ferrovie e la seconda tranche di Poste. Peccato che qui
saranno gli scissionisti del Pd a farsi sentire, non potendo certo essere più
liberisti del partito che hanno lasciato accusandolo di non essere abbastanza
di sinistra. Trascuriamo
il dibattito che si è aperto fra "lavoro di cittadinanza" e
"reddito di cittadinanza", perché tanto anche senza capire le
differenze, state certi che in queste condizioni, non ci saranno risorse né
per l’uno per l’altro. Roma, 1
marzo 2017 |
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